Chi beve Barolo, e lo fa con cognizione, non si accontenta facilmente. I più esperti, infatti, in un Barolo cercano la tipicità dei suoli e dell'ambiente da cui provengono le uve. Ed è per questo che anni fa, primi in Italia, i responsabili della denominazione hanno dato vita alle cosiddette MGA, ossia le Menzioni Geografiche Aggiuntive, che indicano la provenienza precisa, il vigneto, da cui provengono le uve usate per produrre quel particolare Barolo. In questo caso il nome della vigna è Brunate, ed è una delle più pregiate dell'intera denominazione. In realtà, questo in pochi lo sanno, il nome originario di questa vigna è Brinate, mutata ad un certo punto in Brunate, chissà quando e chissà perché. Damilano propone questa etichetta tra i cru che compongono la sua gamma. Un Barolo che, in gioventù, si caratterizza per gli spiccati profumi di viola, i sentori balsamici e di piccoli frutti rossi che si accompagnano a gradevoli aromi di spezie come garofano, cannella e noce moscata. Con la maturità, queste sensazioni evolvono in note di tabacco, di rosa e di liquirizia. E, nelle grandi annate, anche di tartufo. Finezza ed eleganza, immancabili in un grande rosso di Langa come questo, derivano dall'alcalinità e dalla presenza di calcio nel terreno. Intenso, elegante e persistente, questo Barolo va centellinato lentamente, accostandolo a piatti della tradizione, a base di selvaggina. Ottimo anche con un primo di pasta all'uovo con il ragù.
Descrizione: Barolo DOCG Brunate 2018070. da
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