Ci troviamo nel cuore della Borgogna, dove il fiume Serein disegna il paesaggio e dove si trova la regione di Chablis. Qui i terreni hanno un'origine unica. Vengono definiti Kimmeriggiani, composti da marne calcaree e fossili marini. Ed è proprio qui che affondano le radici delle vigne centenarie da cui nasce questo pregiato Chablis Vieilles Vignes AOC di Séguinot Bordet. Prodotto al 100% da uve Chardonnay che, in questa zona, trova la sua espressione più autentica. Le uve, raccolte a mano al giusto grado di maturazione, vengono vinificate con la massima cura per preservare i loro aromi più delicati. La lavorazione si svolge interamente in acciaio a temperatura controllata, così da esaltare la freschezza e la mineralità del vino, preservando eleganza e complessità. Giallo paglierino brillante e limpido, al naso rivela un ampio ventaglio di profumi che spaziano dai fiori bianchi come la ginestra e l'acacia, ai sentori di frutta matura come la pesca e l'agrumi. Un tocco di vaniglia completa il bouquet, conferendogli una nota di raffinata eleganza. Chablis Vieilles Vignes è un vino da bere giovane, entro i tre anni successivi alla vendemmia. In questo periodo esprime al meglio la sua freschezza e vivacità. Tuttavia un breve affinamento può contribuire a esaltarne la complessità e la profondità. A tavola accostiamolo a piatti di pesce, crostacei e frutti di mare. La sua freschezza e la bella mineralità, però, lo rendono adatto anche per accompagnare carni bianche delicate e piatti a base di verdure. Un vino perfetto per aperitivi eleganti e cene raffinate.
Descrizione: Chablis Vieilles Vignes AOC 2023070. da
Svinando. in Vino
Partner
Scarica la nostra App
Degishop.it non è responsabile delle informazioni presenti su questo sito, in quanto reperite dai siti dei venditori
Le immagini grafiche e i marchi presenti su questo sito sono di proprietà dei rispettivi proprietari
Le recensioni presenti su questo sito non sono verificate, tuttavia possiamo avvalerci di recensioni di tester qualificati appositamente segnalata a fondo recensione